Il Porno Carbura La Violenza
Una donna (in India) è stata brutalmente violentata, assassinata e bruciata così tanto da essere irriconoscibile. Cosa hanno fatto 8 MILIONI di persone quando hanno ricevuto la notizia? Hanno cercato il video del suo stupro sui siti porno in modo da eccitarsi con la sua sofferenza.
Questo non succede solo in India… Anche dopo la morte di TIZIANA CANTONE (ragazza napoletana), i suoi video continuano a circolare sui siti pornografici con commenti indicibili… del tipo: “peccato che sei morta, potevi fare un altro video”.
IL PORNO CARBURA LA VIOLENZA
Non è un segreto che la maggior parte della pornografia sia violenta, eppure molti non capiscono che i suoi messaggi sono in grado di influenzare il comportamento umano. Nel porno, le persone, e in particolare le donne, sono disprezzate, trattate con la forza, abusate fisicamente e verbalmente; e ciò sta modellando il modo di pensare e agire della società.
Alcuni anni fa, un team di ricercatori ha studiato i 50 film porno più popolari [1]. Delle 304 scene contenute nei film, l’88% mostrava violenza fisica e il 49% aggressione verbale.
La quantità di violenza mostrata nel porno è sconvolgente, ma altrettanto inquietante è come vengono mostrate le vittime. Nello studio, il 95% (quasi tutte donne) era indifferente all’abuso o sembrava reagire con piacere [2].
In altre parole, nel porno, le persone sono picchiate e, nel frattempo, sorridono.
Che assurdità! Avete mai parlato con una ragazza abusata? Il ricordo non è affatto piacevole, anzi è un trauma che spesso si perpetua per anni.
Ovviamente, non tutti i video porno mostrano violenza fisica, eppure, anche quelli non violenti, come è stato dimostrato, hanno degli effetti sui consumatori. Scena dopo scena, questo tipo di sottomissione disumanizzante comincia a sembrare normale agli occhi di chi la guarda [4]. Tutto questo, mette le basi per costruire delle relazioni di coppia fondate su dinamiche di potere distorte e sulla graduale accettazione di aggressioni fisiche e verbali contro le donne [5].
Negli ultimi anni, si e’ anche capovolta la scena, mostrando donne violente su uomini deboli. Lo scenario cambia ma non l’essenza.
VIOLENZA SU VIOLENZA.
Il porno non trasforma solo gli atteggiamenti; esso è in grado di modellare anche le azioni. Studi dimostrano che i consumatori di porno, violenta e non, hanno maggiori probabilità di usare l’imposizione verbale per forzare l’altro a fare sesso [6]. Indagini hanno riscontrato che l’esposizione a entrambi i tipi di pornografia, violenta e non, fomenta un comportamento di tipo aggressivo, alimentando violenze e brutali fantasie [7].
Nel 2016, un team di ricercatori leader nel settore ha raccolto tutte le indagini possibili sull’argomento [8]. Dopo aver esaminato ventidue studi, hanno concluso che “senza dubbio, le persone che consumano più frequentemente pornografia hanno maggiori probabilità di assumere atteggiamenti inclini all’aggressione sessuale e di esserne coinvolti praticamente”.
Se ti stai chiedendo come sedersi a guardare del porno possa realmente trasformare i pensieri e le azioni di una persona, la risposta si trova nel modo in cui il porno influenza il cervello. Il nostro cervello possiede ciò che gli scienziati chiamano “neuroni specchio”, cellule cerebrali che si attivano quando facciamo delle cose da soli o quando osserviamo gli altri fare qualcosa [9]. Ecco perché un film può farci piangere, arrabbiare o spaventare. Essenzialmente, i neuroni specchio ci permettono di condividere l’emozione che sperimenta un’altra persona mentre la guardiamo. Pertanto, se un individuo guarda del porno, spontaneamente inizia a rispondere alle emozioni trasmesse dagli attori sullo schermo. Quando si eccita, il suo cervello collega le sensazioni dell’eccitazione a quello che vede sullo schermo, quasi come se stesse vivendo quell’esperienza in prima persona [10]. Pertanto, se una persona si eccita guardando un uomo o una donna mentre si lascia insultare o prendere a calci, il suo cervello impara ad associare quel tipo di violenza all’eccitamento sessuale [11].
E come se non bastasse, se le vittime di violenza sembrano accettare o godere nell’essere picchiate, lo spettatore recepisce che le persone amano essere trattate in quel modo, legittimandosi a comportarsi in modo aggressivo nei confronti dell’altro sesso [12].
L’uso del porno degenera col tempo, e anche se chi lo guarda non inizia dalla pornografia violenta, questo potrebbe cambiare. Più consumi porno, più cercherai contenuti hardcore sempre più inquietanti [13].
Naturalmente, non tutti i consumatori di pornografia saranno degli stupratori. Ma ciò non cambia il fatto che il porno ci stia colpendo con un’ondata di violenza disumanizzante. Non è affatto logico che la nostra società accetti i messaggi inviati dalla pornografia, e allo stesso tempo chieda la totale uguaglianza di genere e la fine delle violenze sessuali. Gran parte della pornografia che milioni di persone consumano ogni giorno sostiene che l’umiliazione e la violenza siano qualcosa di normale all’interno del sesso[14]. Il porno sta reimpostando la mente e le aspettative della generazione futura, che ha sempre più difficoltà ad amare e coltivare delle relazioni [14], rendendola incapace di esprimere il dolore che le sta procurando.
Note:
[1] Bridges, A. J., Wosnitzer, R., Scharrer, E., Sun, C. & Liberman, R. (2010). Aggression and Sexual Behavior in Best Selling Pornography Videos: A Content Analysis Update. Violence Against Women, 16(10), 1065–1085. doi:10.1177/1077801210382866
[2] Bridges, A. J., Wosnitzer, R., Scharrer, E., Sun, C. & Liberman, R. (2010). Aggression and Sexual Behavior in Best Selling Pornography Videos: A Content Analysis Update. Violence Against Women, 16(10), 1065–1085. doi:10.1177/1077801210382866. See also Whisnant, R. (2016). Pornography, Humiliation, and Consent. Sexualization, Media, & Society, 2(3), 1-7. doi:10.1177/2374623816662876 (Arguing that “pornography’s
[3] DeKeseredy, W. (2015). Critical Criminological Understandings of Adult Pornography and Women Abuse: New Progressive Directions in Research and Theory. International Journal for Crime, Justice, and Social Democracy, 4(4) 4-21. doi:10.5204/ijcjsd.v4i4.184; Rothman, E. F., Kaczmarsky, C., Burke, N., Jansen, E., & Baughman, A. (2015). “Without Porn…I Wouldn’t Know Half the Things I Know Now”: A Qualitative Study of Pornography Use Among a Sample of Urban, Low-Income, Black and Hispanic Youth. Journal of Sex Research, 52(7), 736-746. doi:10.1080/00224499.2014.960908; Layden, M. A. (2010) Pornography and Violence: A New Look at the Research. In Stoner, J. & Hughes, D. (Eds.), The Social Cost of Pornography: A Collection of Papers (pp. 57-68). Princeton, N.J.: Witherspoon Institute; Ryu, E. (2008). Spousal Use of Pornography and Its Clinical Significance for Asian-American Women: Korean Woman as an Illustration. Journal of Feminist Family Therapy, 16(4), 75. doi:10.1300/J086v16n04_05; Shope, J. H. (2004). When Words Are Not Enough: The Search for the Effect of Pornography on abused Women. Violence Against Women, 10(1), 56-72. doi:10.1177/1077801203256003
[4] Rothman, E. F., Kaczmarsky, C., Burke, N., Jansen, E., & Baughman, A. (2015). “Without Porn…I Wouldn’t Know Half the Things I Know Now”: A Qualitative Study of Pornography Use Among a Sample of Urban, Low-Income, Black and Hispanic Youth. Journal of Sex Research, 52(7), 736-746. doi:10.1080/00224499.2014.960908; Weinberg, M. S., Williams, C. J., Kleiner, S., & Irizarry, Y. (2010). Pornography, normalization and empowerment. Archives of Sexual Behavior, 39 (6) 1389-1401. doi:10.1007/s10508-009-9592-5; Doring, N. M. (2009). The Internet’s impact on sexuality: A critical review of 15 years of research. Computers in Human Behavior, 25(5), 1089-1101. doi:10.1016/j.chb.2009.04.003; Zillmann, D. (2000). Influence of Unrestrained Access to Erotica on Adolescents’ and Young Adults’ Dispositions Toward Sexuality. Journal of Adolescent Health, 27, 2: 41–44. Retrieved from https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10904205
[5] Layden, M. A. (2010). Pornography and Violence: A New look at the Research. In J. Stoner and D. Hughes (Eds.) The Social Costs of Pornography: A Collection of Papers (pp. 57–68). Princeton, NJ: Witherspoon Institute; Berkel, L. A., Vandiver, B. J., & Bahner, A. D. (2004). Gender Role Attitudes, Religion, and Spirituality as Predictors of Domestic Violence Attitudes in White College Students. Journal of College Student Development, 45:119–131. doi:10.1353/csd.2004.0019; Allen, M., Emmers, T., Gebhardt, L., and Giery, M. A. (1995). Exposure to Pornography and Acceptance of the Rape Myth. Journal of Communication, 45(1), 5–26. doi:10.1111/j.1460-2466.1995.tb00711.x
[6] Boeringer, S. B. (1994). Pornography and Sexual Aggression: Associations of Violent and Nonviolent Depictions with Rape and Rape Proclivity. Deviant Behavior 15(3), 289–304; doi:10.1080/01639625.1994.9967974; Check, J. & Guloien, T. (1989). The Effects of Repeated Exposure to Sexually Violent Pornography, Nonviolent Dehumanizing Pornography, and Erotica. In D. Zillmann & J. Bryant (Eds.) Pornography: Research Advances and Policy Considerations (pp. 159–84). Hillsdale, N.J.: Lawrence Erlbaum Associates; Marshall, W. L. (1988). The Use of Sexually Explicit Stimuli by Rapists, Child Molesters, and Non-Offenders. Journal of Sex Research, 25(2): 267–88. doi:10.1080/00224498809551459
[7] Wright, P.J., Tokunaga, R. S., & Kraus, A. (2016). A Meta-Analysis of Pornography Consumption and Actual Acts of Sexual Aggression in General Population Studies. Journal of Communication, 66(1), 183-205. doi:10.1111/jcom.12201; DeKeseredy, W. (2015). Critical Criminological Understandings of Adult Pornography and Women Abuse: New Progressive Directions in Research and Theory. International Journal for Crime, Justice, and Social Democracy, 4(4) 4-21. doi:10.5204/ijcjsd.v4i4.184; Allen, M., Emmers, T., Gebhardt, L., & Giery, M. A. (1995). Exposure to Pornography and Acceptance of the Rape Myth. Journal of Communication, 45(1), 5–26. doi:10.1111/j.1460-2466.1995.tb00711.x
[8] Wright, P.J., Tokunaga, R. S., & Kraus, A. (2016). A Meta-Analysis of Pornography Consumption and Actual Acts of Sexual Aggression in General Population Studies. Journal of Communication, 66(1), 183-205. doi:10.1111/jcom.12201
[9] Hilton, D. L. (2013). Pornography Addiction—A Supranormal Stimulus Considered in the Context of Neuroplasticity. Socioaffective Neuroscience & Psychology 3:20767. doi:10.3402/snp.v3i0.20767; Doidge, N. (2007). The Brain That Changes Itself. New York: Penguin Books.
[10-11] Layden, M. A. (2010). Pornography and Violence: A New look at the Research. In J. Stoner and D. Hughes (Eds.) The Social Costs of Pornography: A Collection of Papers (pp. 57–68). Princeton, NJ: Witherspoon Institute; Doidge, N. (2007). The Brain That Changes Itself. New York: Penguin Books; Malamuth, N. M. (1981). Rape Fantasies as a Function of Exposure to Violent Sexual Stimuli. Archives of Sexual Behavior 10(1), 33–47. doi:10.1007/BF01542673
[12] Bridges, A. J. (2010). Pornography’s Effect on Interpersonal Relationships. In J. Stoner and D. Hughes (Eds.) The Social Costs of Pornography: A Collection of Papers (pp. 89-110). Princeton, NJ: Witherspoon Institute; Layden, M. A. (2010). Pornography and Violence: A New look at the Research. In J. Stoner and D. Hughes (Eds.) The Social Costs of Pornography: A Collection of Papers (pp. 57–68). Princeton, NJ: Witherspoon Institute; Marshall, W. L. (2000). Revisiting the Use of Pornography by Sexual Offenders: Implications for Theory and Practice. Journal of Sexual Aggression 6(1-2), 67. doi:10.1080/13552600008413310
[13] Park, B. Y., et al. (2016). Is Internet Pornography Causing Sexual Dysfunctions? A Review with Clinical Reports. Behavioral Sciences, 6, 17. doi:10.3390/bs6030017; Kalman, T.P. (2008). Clinical Encounters with Internet Pornography. Journal of the American Academy of Psychoanalysis and Dynamic Psychiatry, 36(4) 593-618. doi:10.1521/jaap.2008.36.4.593; Doidge, N. (2007). The Brain That Changes Itself. New York: Penguin Books.
[14] Yoder, V. C., Virden, T. B., & Amin, K. (2005). Internet Pornography and Loneliness: An Association? Sexual Addiction and Compulsivity, 12, 19-44. doi:10.1080/10720160590933653; Brooks, G. R., (1995). The centerfold syndrome: How men can overcome objectification and achieve intimacy with women. San Francisco, CA: Bass.