Dopo il Sanremo Michelle Hunziker è Diventata una Pornostar per il Cervello degli Italiani
Sono passate alcune settimane dall’evento televisivo più seguito in Italia: Il Festival di Sanremo.
Martedì 6 Febbraio è andata in onda la prima puntata della 68esima edizione, condotta quest’anno da Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, seguita da oltre 11,6 milioni di spettatori.
PornHub (uno dei maggiori produttori e distributori di pornografia online), sotto richiesta di FanPage, ha rilasciato dei dati che sono degni di nota.
PornHub riporta un calo delle visite sul loro portale durante le varie performance del Festival ma il traffico non solo è tornato alla normalità ma ha toccato un +6% rispetto alla media alla fine del Sanremo. Gli Italiani hanno subito pensato alla pornografia dopo aver visto Sanremo, ma che cosa hanno guardato?
Le ricerche per “Michelle Hunziker” proprio martedì sono aumentate del 600% su Pornhub. Gli italiani dopo aver visto Michelle Hunziker su RAI 1, l’hanno cercata su PornHub sperando di trovare scene porno sul suo conto.
Sinceramente non ho idea se esistono dei video/immagini tali ma la cosa che è veramente angosciante è come gli italiani abbiamo subito pensato di trasformare Michelle Hunziker in un oggetto di piacere.
L’Università di Princeton (USA) nel 2009 ha condotto uno studio sugli studenti dell’Università che dimostra come le donne ritratte in bikini o in atteggiamenti a sfondo sessuale finiscano per farle apparire realmente agli uomini come “oggetti”. La ricerca è stata condotta realizzando una serie di risonanze magnetiche al cervello degli uomini scelti come volontari, nel momento in cui venivano loro sottoposte immagini di donne vestite in abiti succinti. Le parti del cervello che entravano in attività erano quelle generalmente associate alla corteccia premotoria, che si attiva quando si ha la visione di oggetti, quali una casa, una macchina e così via.
La stessa ricerca ha permesso di dimostrare che i primi verbi che passano per la testa agli uomini quando osservano immagini di donne in bikini sono del genere: “Afferrare, maneggiare, spingere”, dice Susan Fiske, responsabile della ricerca che è stata annunciata a Chicago durante l’annuale incontro di scienziati dell’American Association for the Advancement of Science. Secondo la ricercatrice, è ancora più “scioccante” il fatto che alcuni uomini durante la visione delle fotografie non mostrino in alcun modo attività cerebrale nelle aree del cervello che generalmente rispondono quando si ha interazione con delle persone, anche se viste in fotografia. Risultano del tutto disattivate le aree del cervello che possiedono un ruolo nell’empatia, nella capacità di comprendere emozioni e desideri delle altre persone.
Spiega Fiske: “Ciò significa che questi uomini quando osservano donne in abiti o in atteggiamenti a sfondo sessuale subiscono cambiamenti nell’attività cerebrale e possono modificare il modo con cui percepiscono la figura femminile, considerandola non più come una persona con cui relazionarsi, ma come un oggetto sul quale agire, con conseguenze che tutti possono vedere nella quotidianità sia in ambito lavorativo che in altre situazioni”. L’effetto della visione di una donna in bikini è così forte che per molti uomini lascia un ricordo anche se viene fatta loro vedere una fotografia tra decine di altre per soli due decimi di secondo.
Con questo non sto dicendo che Michelle era in Bikini o atteggiamenti sessuali durante il Sanremo (anche se alcuni vestiti erano molto “trasparenti”) ma che la pornografia sta così “distorcendo” il nostro cervello da trasformarlo in una macchina capace di percepire le persone solo come oggetti.
A presto
Antonio Morra