Feste a base di sesso e droghe: “ChemSex” sempre più diffuso in Italia
Sesso sfrenato e droghe tra i giovanissimi: si tratta di un mix di sostanze particolarmente dannoso per il cervello, soprattutto in adolescenza durante la fase dello sviluppo.
La pratica del ChemSex è nata a Londra, ma a poco a poco si è diffusa fino ad arrivare anche in Italia. All’inizio veniva utilizzata esclusivamente negli ambienti omosessuali, mentre nell’ultimo periodo sembra abbia contagiato soprattutto i giovanissimi, con lo scopo di andare oltre i limiti e raggiungere lo sballo.
Il termine “ChemSex”, letteralmente “sesso chimico”, è stato coniato per indicare l’assunzione di sostanze psicoattive, in modo tale da non percepire la fatica e da poter prolungare per ore, e a volte per giorni, il rapporto sessuale (Giorgetti et al., 2016). Solitamente vengono organizzate delle feste ad hoc, dove promiscuità e sregolatezza sono la normalità. Le droghe principali che vengono utilizzate sono: la cocaina, il mefredone, la Calvin K (un mix tra cocaina e ketamina), la metanfetamina, e la G (GHB) ossia la droga dello stupro, sostanze che stimolano il sistema nervoso, aumentando il battito cardiaco e la pressione, spesso mischiate anche con le bevande alcoliche.
Questo mix di sostanze una volta ingerito, favorisce uno stato di euforia e di eccitazione immediata, elimina qualsiasi tipo di freno inibitore e permette di raggiungere ottime prestazioni, sopprimendo emozioni negative come ansia, scarsa autostima, paura di fallire e di non essere all’altezza. Tale effetti tendono a innescare un circolo vizioso in cui per fare sesso non si può più prescindere dall’utilizzo di queste droghe.
Qual è il ruolo della Rete? Lo smartphone e i social network possono giocare un ruolo chiave nell’organizzazione di questi party a base di sesso e droga, infatti attraverso account segreti e profili falsi, il canale virtuale viene utilizzato spesso per procurarsi la droga oppure per invitare nuovi partecipanti ad un unirsi alla festa.
Quali sono i rischi?
Si tratta di sostanze particolarmente dannose per il cervello e per il corpo, in quanto sollecitano fortemente il sistema cardiocircolatorio, neurologico e cerebrale, in particolare durante la fase dello sviluppo e di crescita psico-fisica.
Le conseguenze del ChemSex sulla salute possono essere molteplici con effetti sia a breve che a lungo termine. E’ stato dimostrato, infatti, che un’attività sessuale prolungata sotto l’influenza di queste sostanze, oltre a causare traumi o abrasioni ai genitali e nelle zone intime, porta a un significativo aumento del rischio di malattie sessualmente trasmissibili, rappresentando quindi una grave minaccia per la salute (Giorgetti et al., 2016).
Gli effetti collaterali possono durare anche per giorni, condizionando profondamente la quotidianità e le attività lavorative e scolastiche: sono frequenti apatia, deliri, disturbi del sonno, mancanza di appetito, senza dimenticarsi però il pericolo, nel momento in cui si abusa di queste sostanze, di sviluppare una vera e propria dipendenza.
La ricerca dello sballo e sperimentare emozioni forti, sono viste come divertimento e in quei momenti il senso di responsabilità viene meno, i ragazzi si sentono onnipotenti, senza rendersi conto che aumentano notevolmente il rischio di incorrere in altri comportamenti rischiosi per la loro salute, dalla promiscuità sessuale, ai rapporti violenti, al sesso senza preservativo, alle risse e alla guida imprudente e in stato di ebbrezza.
Troppo spesso i giovani seguono mode pericolose per la propria salute e per quella altrui, senza conoscere e valutare le conseguenze a livello psichico e a livello corporeo. La relazione tra adolescenti e sessualità è delicata e spesso superficiale: non hanno le informazioni necessarie, non usano precauzioni, rischiano di contrarre malattie sessualmente trasmissibili che credono non esistano o non li riguardino.
Riferimenti Bibliografici
Giorgetti R., Tagliabracci A., Schifano F., Zaami S., Marinelli E., Busardò F. P. (2016). When” chems” meet sex: a rising phenomenon called” ChemSex”. Current Neuropharmacology, 15.