Youtube usato per pubblicizzare la vendita di foto e video pedo-pornografici. L’inchiesta del Times
Una scoperta raccapricciante arriva da un’inchiesta del Times di Londra: su Youtube sono presenti due canali dedicati a immagini sessuali con dei bambini come protagonisti. I canali mostravano video di minorenni che, con abiti succinti, ammiccavano e ballavano in modo sessualmente esplicito e si offrivano al loro potenziale interlocutore.
Dopo aver trovato i canali, i cronisti del Times hanno contattato il gestore della pagina, ricevendo per tutta risposta la disponibilità a vendere loro circa 315 giga di immagini con scene di pederastia.
Ma non si tratta dell’unico caso. La stessa inchiesta della testata inglese ha scovato anche un altro canale, gestito da un noto pedofilo, già segnalato negli Stati Uniti e in Canada. Il metodo era lo stesso: brevi video espliciti per agganciare i potenziali compratori di immagini.
La reazione di Youtube e Google non si è fatta attendere ed immediatamente da Big G hanno ribadito l’impegno ad eliminare questo tipo di immagini. Un impegno che, però, almeno finora ha dato incomprensibilmente pochi e scarsi risultati: le maglie del filtro di Youtube sono tanto larghe da permettere la pubblicazione e la permanenza online di questo tipo di video.
Non solo. In questo caso la posizione di Youtube appare ancora più difficile da difendere perché i canali in questione apparivano nella sezione ‘video consigliati’ e nei ‘link collegati’ (ossia quelli collegati ad altri video), una fattispecie che potrebbe persino macchiare Youtube del reato di diffusione di materiale pedo-pornografico. Anche la parlamentare laburista Yvette Cooper, che attualmente presiede il Comitato di Selezione, ha dichiarato al Times: “Trovo incredibile che questo materiale disgustoso e illegale sia ancora pubblicato su YouTube. Una condizione che mette in discussione l’idoneità di Google a gestire la piattaforma”.
Fonte: Business Insider