Minori e P0rnõ: il sexting sempre più diffuso
È on line il report “I wasn’t sure it was normal to watch it”, sull’impatto della pornografia online sui bambini, a cura dell’Office of the Children’s Commissioner for England, della NSPCC – National Society for the Prevention of Cruelty to Children – e della Middlesex University.
L’indagine è stata condotta nel Regno Unito su più di mille ragazzi, con età compresa tra gli 11 e i 16 anni, e oggetto della ricerca è stato l’impatto della pornografia sul benessere dei minori e sul loro atteggiamento nei confronti di questo fenomeno, ormai molto diffuso su internet. Basti pensare che il 53% dei giovani che hanno partecipato allo studio ha riferito di essersi trovato esposto alla pornografia online.
Il 28% ha dichiarato di aver aperto accidentalmente pagine web con contenuti pornografici la prima volta, mentre il 19% ha riferito di averle cercate volontariamente.
Ma come si sentono i ragazzi davanti alla pornografia?
Il 41% dei giovani ha dichiarato di aver provato curiosità, mentre altri hanno riferito di essersi sentiti scioccati (27%), confusi (24%) o disgustati (23%). Secondo i risultati dell’indagine, il 42% dei ragazzi tra i 15 e i 16 anni ha manifestato il desiderio di emulare quanto visto online e il 53% dei giovani di sesso maschile considera realistica la pornografia, contro il 39% delle ragazze. Alcune ragazze, inoltre, hanno dichiarato di essere preoccupate riguardo all’impatto che la pornografia può avere sui ragazzi e sul loro modo di approcciarsi alle ragazze e al sesso.
Diffuso anche il fenomeno del sexting: la maggior parte dei ragazzi che ha dichiarato di aver fotografato il proprio corpo, ha poi condiviso le immagini con altre persone. Il 31% di loro non conosceva il destinatario e il 20% è stato portato a farlo attraverso coercizione.
Fonte: NSPCC