Gli Effetti del P0rnõ: I bambini che STUPRANO altri bambini
Un piccolo esercito di ragazzini intenti a perpetrare abusi a sfondo sessuale, compreso lo stupro, a danno dei loro coetanei. È l’allarme lanciato nel Regno Unito dalla National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC) sulla base delle 5.000 denunce denunce raccolte dalla polizia negli ultimi tre anni, e che vedono i minorenni dalla parte dell’aggressore. Aggressori che, in certi casi, non hanno più di cinque anni.
PRECOCI – A riportare l’allarme del NSPCC è il Telegraph, che parla con viva preoccupazione di un fenomeno sempre più inquietante: bambini che imitano atti sessuali e comportamenti da”adulti”, in una sorta di sessualizzazione precoce che non appartiene all’età della prima infanzia. Secondo gli operatori del NSPCC questi bambini potrebbero aver visto materiale pornografico, magari sul computer di un fratello maggiore o condividere la camera da letto con adolescenti o, ancora, stare davanti alla televisione mentre questa trasmette scene di sesso. E, purtroppo, non si esclude l’ipotesi che questi bambini così “precoci” possano essere stati a loro volta vittime di abusi. Così questi bambini, il più delle volte maschietti, imparano “nozioni” sul sesso molto prima di quanto sia necessario e tendono ad usarlo come arma di offesa contro gli altri.
CAMPANELLO D’ALLARME – Secondo Claire Lilley dell’NSPCC, il governo britannico dovrebbe fare qualcosa per proteggere i bambini da una “società sempre più sessualizzata”, specialmente sul web dove non è difficile, per un bambino, imbattersi in chatroom dove si parla di sesso. In tre casi su cinque le piccole vittime di questi attacchi conoscono il proprio aggressore: può essere un amico di famiglia, un conoscente o, in un caso su cinque, un membro stesso della famiglia. “In certi casi i bambini più grandicelli attaccano i piccoli – spiega Lilley – Altre volte si può parlare di vere e proprie violenze sessuali nelle relazioni tra adolescenti. Speriamo che questo possa far scattare un campanello di allarme: si tratta di un problema che le autorità devono affrontare con urgenza”.
IL PERICOLO VIENE DAL WEB – Quando un ragazzino ha degli atteggiamenti sessuali non consoni alla sua età i segnali sono evidenti ma, purtroppo, vengono spesso ignorati da genitori, insegnanti e operatori sociali. Lilley cita il caso di un ragazzo di 16 anni accusato di violenza sessuale: secondo le perizie avrebbe cominciato a mostrare una condotta sessuale “non appropriata” all’età di otto anni. Uno dei terreni più insidiosi resta quello del web: un universo dove spesso i bambini sono lasciati senza guida, in balia dei propri click/touch. Qualche settimana fa la Child Exploitation and Online Protection la lanciato una campagna rivolta ai genitori britannici, perché edicassero i propri figli circa i rischi di finire nella trappola della pedopornografia online.
Fonte: Giornalettismo