Pornografia: Quello che Rocco Siffreddi NON ti dirà MAI
Se avete notato, c’è un nuovo trend nella televisione Italiana, in ogni programma che è destinato a fallire, vedi grande fratello o isola dei famosi, inseriscono una dose di Rocco Siffredi per animare il tutto e “puff”, come per magia, il programma riprende vita. È noto a tutti che il sesso vende, e quindi perché non erotizzare al massimo consentito anche un’isola e una casa?
La società vuole farci credere che fare il porno-attore/porno-attrice sia il lavoro più bello del mondo, ma che cosa si nasconde dietro l’industria del porno?
Nonostante ci siano studi e statistiche agghiaccianti, c’è ancora chi pensa che l’industria del porno sia solo un divertimento innocuo. I porno-produttori vogliono farci credere che è solo intrattenimento per adulti.
La nostra pagina Facebook riceve spesso messaggi di questo tipo: “Siete degli idioti, trovatevi un lavoro. Il porno non fa male a nessuno. Nessuno è forzato a fare quello che fa, lo fanno perché gli piace”.
“Il porno non fa male a nessuno”… Ma è vero?
La nostra percezione dei fatti non sempre equivale alla realtà. L’industria del porno è piena di violenza, droga, abusi e malattie. Nonostante i porno attori raramente ne parlino per paura di perdere il lavoro o essere mediaticamente perseguitati, la maggior parte, una volta fuori dal tunnel, racconta la propria storia con rivelazioni terrorizzanti.
Per annientare una volta e per sempre la concezione che il porno sia figo, glamour e sexy, abbiamo raccolto alcune citazioni di ex-pornostar che mascherano la vera natura dell’industria del porno.
ATTENZIONE: Nonostante abbiamo provato a raccogliere materiale con contenuti meno espliciti possibili, alcune cose che leggerete potranno turbare la suscettibilità di alcuni lettori.
Alex
“Uno degli ultimi film è stato brutale, deprimente e pauroso. Ho provato in tutti i modi a cancellarlo dalla mia memoria a causa degli abusi ricevuti durante le riprese. L’attore principale aveva un odio irrefrenabile contro le donne (era famoso nell’industria proprio per questo). Ho accettato di farne parte senza sapere veramente a cosa andavo incontro. L’attore continuava a picchiarmi fino al punto che dovetti fermare tutto perché ero in stremante dolore”.
Alexa
“Come ogni altra porno-star, avevo imparato bene a mentire. Una delle cose che preferivo dire quando mi chiedevano se mi piacesse il mio lavoro era: “Lo faccio solo perché mi piace, altrimenti non lo farei” (lo dicevo con un grosso e finto sorriso). Che grande bugia! Lo facevo solo per “lavorare” nel porno. Lo facevo per accrescere la mia “fama” nell’industria del porno.”
Jessi
“È stata la cosa più imbarazzante, orribile e denigrante della mia vita. Avevo la febbre a 40, piangevo e volevo andare via ma il mio agente non me lo permetteva. Dopo varie riprese interminabili ero stremata. Uno degli attori calpestò la mia testa, cominciai a gridare e mi spedirono a casa pagandomi meno di quanto pattuito perché non avevo completato la scena”.
Regan
“Mi hanno fatto di tutto… la maggior parte delle ragazze dopo le scene piange perché piena di dolori… Io non potevo respirare. Mi colpivano e soffocavano. Ero arrabbiata ma non si fermavano. Continuavano a filmare, gli chiesi di smettere ma continuavano”.
Elizabeth
“Ho mentito ai miei fan. Gli facevo credere che vivevo una vita fantastica. Cibavo le loro fantasie. Dicevo che volevo sesso 24 ore al giorno e facevo sembrare che avevo una vita felice. Davo consigli a tanti, mi sentivo importante. Tutti conoscevano Elisabeth (la porno star), ma non avrebbero mai conosciuto Jan (la vera io). Dovevo fare tutto quello che il produttore mi chiedeva, accettando qualsiasi cosa se volevo essere pagata. Spesso mi dicevano una cosa per poi cambiarla all’ultimo momento per rendere il tutto più intenso… se ti rifiutavi, a casa senza paga.”
Jessie
“Le persone nell’industria del porno sono intorpidite alla vita reale. Camminano come zombi. Il modo in cui trattano queste giovani donne è ripugnante, un vero lavaggio del cervello. Ho lasciato l’industria del porno a causa del trauma che ho sperimentato. Ho frequentato tante persone e tutti avevano lo stesso problema con la droga. È uno stile di vita vuoto. Ero completamente legata all’eroina e al crack. Sono stata tre volte in overdose, minacciata di morte e una volta anche picchiata”.
Jenna
“È stata una tortura per sette anni. Ero miserabile e sola. Mi sono rivolta alla droga, all’alcol e ho tentato il suicidio. Volevo uscirne ma non sapevo come”.
GLAMOUR, COOL, SEXY? Per niente!
SORRY Mr. Siffredi!
A presto
Antonio Morra
Grazie ad Antonio Silvestre per la revisione.