Bambini e Adolescenti Prigionieri del Sexting, Sextortion e Selfie Espliciti
Una nuova ricerca, riportata dal quotidiano inglese “The Telegraph”, rivela una nuova “preoccupante tendenza”, che colpisce in primis bambini e adolescenti.
“Internet Watch Foundation” (IWF) e la Microsoft hanno analizzato 4.000 immagini condivise da adolescenti e bambini con contenuti sessuali espliciti. 667 (17,5%) riguardavano adolescenti dagli 11 ai 15 anni, 286 addirittura sotto i 10 anni.
Adolescenti e bambini coinvolti in “sex chat”: testi espliciti, “sexting”, e tanti “selfie” di nudo. Il 93% proveniva da ragazzine.
Un video, ad esempio, ritraeva una ragazzina di circa sette anni che si metteva in mostra pesantemente truccata e vestita in biancheria intima. Un altro video, con contenuti sessuali “estremamente espliciti”, riguardava un’altra ragazzina di circa 12 anni.
Secondo il rapporto: “In alcuni casi, era chiaro che i bambini raffigurati erano consapevoli e volevano che il contenuto che stavano creando apparisse su siti internet pubblici”. Ma un portavoce dell’IWF ha detto che, in qualche caso, il materiale è stato segretamente registrato su servizi di chiamata video-Internet e poi pubblicato da terzi.
In un altro video, una ragazza di circa 10 anni “piange ed è visibilmente angosciata”, dato che, prima di spogliarsi, scuote ripetutamente la testa verso l’individuo sconosciuto che comunicava con lei su internet. Sono casi di ‘sextortion’, in cui un bambino viene ricattato grazie al contenuto sessuale che ha condiviso con il ricattatore. Se il bambino si rifiuta di farne altri, il ricattatore distribuirà il contenuto pubblicamente.
La scoperta, comunque, indica una tendenza preoccupante, da parte dei bambini più piccoli, a rilasciare contenuti sessualmente espliciti on-line. Secondo i ricercatori la maggior parte di questi minori usa il proprio vero nome per condividere [forse andrebbe meglio chattare?]. Fra l’altro, emerge che 9 su 10 delle immagini esplicite sono state create utilizzando una webcam, di solito da un computer di casa o cellulare.
Claire Lilley, responsabile della Sicurezza dei bambini on-line al NSPCC, rileva che “probabilmente alcuni bambini più grandi partecipano volontariamente a questi video perché potrebbe sembrare loro qualcosa di audace, qualcosa che dà forti emozioni. Ma essi devono essere consapevoli che probabilmente non avranno più alcun controllo sulla destinazione finale di tali immagini. Potrebbero essere condivise innumerevoli volte e rimangono a disposizione per molti anni, con conseguenze che rimpiangeranno seriamente per il resto della loro vita.”
Difendiamo e proteggiamo i nostri figli, fratelli e amici! Il porno divorerà ogni cosa se non esponiamo le sue sporche macchinazioni.
A presto
Antonio Morra
Grazie a Antonio Silvestre per la revisione.